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L'edilizia "acrobatica" è la più recente novità del settore delle costruzioni e dei cantieri temporanei o mobili. Osservare novelli "Spiderman" muoversi sulle facciate degli edifici spinge a chiedersi come queste lavorazioni possano essere svolte in sicurezza. Specie nel settore edile, infatti, stanno nascendo ditte e società specializzate che propongono l'effettuazione di alcuni tipi di opere attraverso i cosiddetti sistemi di accesso e posizionamento su funi con il vantaggio di un notevole risparmio economico dovuto all'assenza di costosi apprestamenti quali i ponteggi. L'edilizia "acrobatica" in realtà non è tassativamente vietata dalle norme, ma l'utilizzo di sistemi su funi - che le attuali norme inseriscono tra i DPI - può avvenire solo a seguito di un'accurata valutazione del rischio che ne dimostri l'efficacia in termini di sicurezza e, dunque, per una casistica molto limitata. Questa attività "funambolica" è invece tipica di alcuni settori e per lavorazioni che si svolgono sugli alberi o su pali e tralicci e su pendii rocciosi. Il testo esamina l'applicabilità delle lavorazioni eseguite mediante sistemi a fune e si rivolge agli operatori dei settori produttivi interessati oltre che a progettisti, coordinatori per la sicurezza e tecnici delle stazioni appaltanti che si trovano ad affrontare situazioni progettuali e realizzative ove occorre valutare attentamente il rischio di caduta dall'alto.